Page 114 - Poemi conviviali
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invochi il sonno, perché a te nasconda
                                            quell'altro sonno, che non vuoi, più grande!
                                            Ma delle voci di cui tu sei schiava,
                                            quella che t'ama e ti consola a parte,
                                            ecco che ti favella e ti consola:
                                            «Povera Psyche, io so dov'è l'Amore.
                                            Oh! l'Amore t'aspetta oltre la morte.
                                            Di là, t'aspetta. Se tu passi il nero
                                            fiume sotterra, troverai l'Amore.
                                            Tremi? C'è un vecchio, vecchio come il tempo,
                                            che tutti imbarca, e non fa male a Psyche!
                                            E c'è un cane, oltre il fiume, che divora
                                            ciò ch'è di troppo, e non fa male a Psyche!
                                            Pallida Psyche, prendi tra le labbra
                                            che sembrano due petali appassiti
                                            di morta rosa, un obolo, e leggiero
                                            tienlo, così, che te lo prenda il vecchio,
                                            né tu lo senta; e chiudi gli occhi, e dormi.
                                            E prendi una focaccia, anche, col miele
                                            e col mite papavero, e leggiera
                                            tienla, così, che te la prenda il cane,
                                            né tu lo senta; e chiudi gli occhi, e dormi.
                                            Appena desta, rivedrai l'Amore.»

                                               Tu la focaccia prendi su, col miele,
                                            tu chiudi nelle labbra scolorite
                                            l'obolo; e non so quale alito lieve
                                            ti porta via. Per dove passi, un'ombra
                                            passa, non più che d'ali di farfalla.
                                            Ma tu non dormi; e lievemente il vecchio
                                            ti prende il piccolo obolo di bocca;
                                            ma tu lo senti, e senti anche la rauca
                                            lena del vecchio rematore, come



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