Page 112 - Poemi conviviali
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Quella non t'ama, credi tu; ma un'altra
                                            è, sì, che t'ama, e ti favella a parte
                                            e ti consola, e teco piange, e parla
                                            così sommessa che tu credi a volte
                                            che sia meschina prigioniera anch'ella.


                                               E tu devi, d'un mucchio alto di semi,
                                            far tanti mucchi, e sceverare i grani
                                            d'orzo, i chicchi di miglio, le rotonde
                                            veccie, i bislunghi pippoli di rena.
                                            E come fine polvere di ferro
                                            sparsa per tutto il mucchio è la semenza
                                            dei papaveri. E tu, Psyche, tu gemi
                                            trepida, inerte; e poi con le tue dita
                                            d'aria ti provi, scegli a lungo i semi
                                            del papavero immemore, e in un giorno
                                            tanti ne cogli, quanti appena udresti
                                            cantare nella secca urna d'un fiore.
                                            E piangi, ed ecco vengono le figlie
                                            dell'alma Terra, frugole e succinte,
                                            dalla pineta dove a Pan selvaggio
                                            frangean tra gli aghi dei pinastri il suolo.
                                            Non so chi disse alle operaie nere
                                            di Pan la cosa. Ma si fa d'un tratto
                                            un brulichìo per l'odorata selva;
                                            e sgorgano esse a frotte dai minuti
                                            lor collicelli, mentre Pan nell'ombra
                                            s'addorme al canto delle sue cicale.
                                            E salgono alla casa, onda su onda,
                                            fila incessante di formiche, ed opre
                                            vengono a te; ma prima i grani d'orzo,
                                            pesi, e i bislunghi pippoli di vena
                                            portano, due di loro uno di quelli;



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