Page 109 - Poemi conviviali
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del piede su le nuove onde sospesa;
                                            mentre al bosco fuggivano le ninfe
                                            inseguite da satiri correnti
                                            con lor solidi zoccoli di becco;
                                            e un baccanale dileguò sul monte.


                                               Il giovinetto udì strepere trombe,
                                            gemere conche, ed ascoltò soavi,
                                            tra l'immensa manìa bronzosonante,
                                            squillare i doppi flauti di loto.
                                            Ed ecco il monte ritornò com'era,
                                            tacito immoto, se non se nel fosco
                                            gomito d'una forra anche appariva
                                            l'ultimo bianco di lucenti groppe
                                            di centauri precipiti, e sonava
                                            un quadruplice tonfo di galoppo,
                                            che poi vanì. Ma quando tacque il tutto,
                                            oh! come sotto il velo di grandi acque,
                                            s'udiva ancora eco di cembali, eco
                                            di timpani, eco di piovosi sistri;
                                            ed euhoè ed euhoè gridare
                                            come in un sogno, come nel gran sogno
                                            di quelle rupi candide di marmo
                                            dormenti nella sacra ombra notturna.
                                            E con quel grido si mescea nell'eco
                                            il lungo soffio della tua zampogna,
                                            o Pan silvano; e percotea la fronte
                                            del sorridente bevitor di gioia,
                                            e del fanciullo che sedea tra i blocchi,
                                            quale un pastore tra l'inerte gregge.








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