Page 31 - Odi e Inni
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A GIUSEPPE GIACOSA





                         Così! Così! la tua Parella,

                         la casa tua, la tua Maria...
                         Così la morte è bella:
                         non è partire, è non andar più via.



                         Cantò tutta la notte un coro

                         di trilli arguti e note gravi;
                         e il plenilunio d’oro
                         splendé sul letto dove riposavi.



                         All’alba si diffuse un grande

                         odor nel portico: il tuo chiostro
                         fu pieno di ghirlande:
                         una diceva: al caro pin ch’è nostro.



                         Un dono era gentil, di villa.

                         Ognuno volle dar qualcosa.
                         Cambiarono una stilla
                         del lor sudore in un bocciol di rosa.



                         Al Capo le massaie, leste

                         scendendo al suo passar le scale,
                         porsero il soldo agreste,
                         il candido ovo che si dà pel sale.



                         E tu con tutti loro a schiera

                         scendesti tra le verdi siepi
                         alla tua chiesa; e c’era
                         un odor di sepolcri o di presepi,



                         e il suono del dolore in pace,

                         che vuole diventar più tanto,
                         che s’ama, che si piace,
                         c’era il singhiozzo che ritrova il pianto.



                         E tutti in pianto e tutti al pianto

                         soave delle tue campane,


                                                                                                               29
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