Page 26 - Odi e Inni
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GLI EROI DEL SEMPIONE




                         Sottoterra due vaporïere immote,

                         divise da una grande porta,
                         aspettano. Un’ardente ansia le scuote.
                         Un urlo va per l’aria morta.



                         Porta di ferro, oggi è il trionfo! Muovi

                         su gli aspri cardini sonanti!
                         Apriti, o porta dei millenni nuovi!
                         O nuovi vincitori, avanti!



                         Voi per lunghi anni, a un’invisibil guerra

                         sacrando le rubeste vite,
                         avanzavate ignudi eroi sotterra
                         al rombo della dinamite.



                         Da voi fuggiva a passo a passo il monte

                         tremando per le cupe mine:
                         voi tergevate dal sudor la fronte
                         seduti su le sue rovine.



                         Erano, là, le tenebre primeve,

                         il peso bruto, il muto oblio;
                         qua, il lampo, il soffio, la parola breve:
                         là era il Caos, qua era Dio.



                         Riposa, o Dio! Loda le tue giornate

                         col lieto rimbombar del tuono!
                         Uomini, è il giorno settimo: guardate
                         che ciò che voi faceste, è buono!



                         E riposate! E pace all’arma, o forti,

                         che al buio sfavillò sul quarzo!
                         Poi, per rifarla lucida, i vostri orti
                         coltare voi potrete in marzo.



                         Ognuno, il vostro: l’orto che vi renda,

                         su l’ampia tavola di faggio,


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