Page 28 - Odi e Inni
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dalla vittoria! A quelle eroiche turbe
dà gl’inni del trionfo, e il pane.
AL SERCHIO
O Serchio nostro, fiume del popolo!
tu vai sereno come un gran popolo,
lasciate le placide cune,
muove all’officina comune;
le molte cune, tremule e garrule
come sorgenti sotto i lor alberi,
lasciate alle floride donne,
cammina al lavoro in colonne;
cammina, ed empie d’un lungo murmure
le vie, per mano tenendo i piccoli
che vanno garrendo alle scuole,
com’anche le lodole, al sole:
al sole! Al sole! Come le lodole
che, avanti ancora l’alba, lo cercano,
che dalla purezza sublime
dei cieli lo vedono prime.
Tu vai; man mano giungi, e con ilare
frastuono inondi l’arduo vestibolo;
poi, ecco, tu frangi le messi,
tu fili, qua torci, là tessi;
là picchi il maglio sopra l’incudine
fornendo il bruno ferro dei vomeri,
sante armi alla sola pia guerra
dei ruvidi eroi della terra;
là crei l’ardente soffio che illumina
qualche castello lungi sul vertice
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