Page 58 - Nuovi poemetti
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Hanno la cupa voce d'uragano
                                            e di valanga; ed il fragor con loro
                                            rapido va, ma non è mai lontano.

                                            Fuor dalle nubi, risplendente d'oro,
                                            l'aquila ruota, remeggiando lenta,
                                            sopra il terrestre vortice sonoro.

                                            E s'alza ancora ed alto un grido avventa,
                                            atroce, per le vane plaghe sole.
                                            Tre volte grida, e sta tre volte intenta


                                            all'eco forse che ne mandi il sole.

                                                             V


                                            Amore! amore! amore! Ecco apparita
                                            sopra le nubi, immobile su l'ale,
                                            tremando in cuor lo squillo della vita,


                                            tremando in cuore il palpito immortale
                                            della sua vita, l'altra aquila. S'alza
                                            lenta, e ricorda a man a man che sale.

                                            Ricorda tutto, e presso lui già sbalza,
                                            e insieme precipitano al profondo,
                                            prèdansi a furia; l'anno e l'ora incalza:

                                            vuole due grandi aquile nuove il mondo!


                                                             VI

                                            Amore! amore! Or egli tra lo scroscio
                                            delle cascate s'inabissa a piombo,
                                            artiglia il daino, lacera il camoscio;

                                            e brani rossi porta, e sul rimbombo
                                            delle valanghe suona aspro il suo grido
                                            di sangue e morte, che poi frena: il rombo

                                            solo dell'ale ode il solingo nido.

                                                            VII


                                            Amore! Ed ella cova. Il capo eretto
                                            e gli occhi fissi, lunghi giorni e notti.
                                            Col rostro adunco ora si spiuma il petto,

                                            sprimaccia il covo. Sente gli aquilotti...









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