Page 57 - Nuovi poemetti
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LE DUE AQUILE - I DUE ALBERI
LE DUE AQUILE
I
La rupe è là con altre rupi intorno,
alta, nell'immobilità del gelo.
Talor vi ruota all'apparir del giorno
una grande ombra che vien giù dal cielo.
II
La rupe un giorno par che muova, il ghiaccio
sembra che crocchi e crepiti, fin ch'esce
tristo un fil d'acqua da un sottil crepaccio.
Al sordo e cupo fremere si mesce
ora un bisbiglio ed un gorgoglio lene.
Con l'ali aperte scende l'ombra, cresce
all'improvviso, e grande sta. - Che avviene? -
III
E l'uccellaccio posa sopra il ciglio
dell'alta rupe; e sente che s'abbassa
la rupe sotto l'uno e l'altro artiglio.
Tacito va, tacito viene, passa
con le grandi ali. Tronchi d'agrifoglio
e d'oleastro porta getta ammassa.
Ora il bisbiglio e il fievole gorgoglio
si fa rumore, giù di balza in balza,
divien fracasso, giù da scoglio a scoglio...
Tutta s'apre la fulva aquila, s'alza...
IV
S'alza a vedere; tra le nubi e i venti
s'adagia in cielo. Nelle valli brune
vede gettarsi i botri ed i torrenti.
Vanno con un feroce urlo comune,
chi qua chi là. Scendono ciechi al piano,
portano massi, travi, alberi, cune.
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