Page 54 - Nuovi poemetti
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ciò ch'era morto e ciò ch'era risorto,
                                            ciò che nasceva e che moriva al sole,
                                            la selva, il prato, l'oliveta e l'orto.


                                            Di fiori, c'era un alto girasole,
                                            nell'orto, e qualche zinia ed astro in boccia.
                                            Tutto era colto... A lei con l'ali sole


                                            corse, tra un rotto pigolio, la chioccia.

                                                             II


                                            Salutò l'aia, il pozzo, a tutte l'ore
                                            gemente e fresco, e la sua casa oh! tanto
                                            e tanto amata! ma non era amore;

                                            la cameretta, il letto a due, col Santo
                                            che v'era in cima. Il capo sulla sponda,
                                            piangeva, ed ecco udiva un altro pianto.

                                            «Oh! ella aspetta sempre che risponda
                                            il vitellino!» Era, quel pianto, un muglio.
                                            Un muglio sì, ma era la sua Bionda!

                                            Scese, e facea per lei qualche cerfuglio
                                            e qualche frasca. Ecco un ronzio sonoro.
                                            Era uno sciame che sciamava in luglio.

                                            Ronzare udiva quello sciame d'oro,
                                            e la sua mucca riudì mugliare.
                                            Rondini udiva cinguettare in coro,

                                            venute al nido sopra il vento e il mare.


                                                             III

                                            Ed il domani baciò Nando e Dore
                                            che scappò, il babbo a cui ballava il mento;
                                            che amava, oh! quanto! ma non era amore.


                                            Ei disse: «Gioia dentro, lume spento».
                                            Baciò la madre, che la benedisse;
                                            e Violetta, col suo viso attento,


                                            tacita, grave, le pupille fisse.











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