Page 51 - Nuovi poemetti
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Nere le mete: solo qualche lampo
                                            facean le paglie, come se un tesoro
                                            fosse disperso qua e là nel campo.


                                            Diceano i grilli grazie mille in coro
                                            a chi, tagliato, per lor agio, il grano,
                                            gittò poi l'arma... La falciola d'oro


                                            brillava in cielo e ricadea lontano.



                                                          I SEMI

                                                              I


                                            L'alba sul monte e l'ombra nella valle.
                                            I vermi chiusi ne' ben fatti avelli,
                                            piccole mummie rinascean farfalle.


                                            Le spose uscian da' bozzoli più belli,
                                            candide e gravi. Col frullar dell'ale
                                            movean ver loro i brevi maschi snelli.


                                            La savia madre il letto nuzïale
                                            bianco lor tese. Ognuno andava in traccia
                                            d'una compagna all'opera immortale.


                                            E venne Rosa dalle bianche braccia
                                            nella stanzetta del fecondo rito.
                                            Recava in grembo i bei rotelli e l'accia.

                                            Rosa ristié vedendo già fiorito
                                            di semi d'oro, tanti semi, il panno.
                                            Pensava: - Allora avrò l'anello al dito,

                                            non ci sarò, quando rinasceranno...


                                                             II

                                            Sentiva tonfi e scrosci come pioggia
                                            che sferzi i vetri. Il primo fior del grano
                                            scotean laggiù nella sonante loggia.

                                            Prendeva il babbo una mannella in mano
                                            e la battea, voltandola, più volte,
                                            forte e con garbo, sur un banco piano.


                                            Secche, bell'aspre, già per prime colte,
                                            eran le spighe, e con tre colpi a sesto
                                            davano fuori il grano lor, disciolte.



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