Page 41 - Nuovi poemetti
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prendi i germogli con sur ogni foglia
appeso un branco, e ponili giù destra.
Tre volte tanto mangiano. E tu spoglia
per loro i rami e spicca verdi i germi.
Mangino. In capo de' sei dì la voglia
del cibo è queta: alzano il capo, e fermi!
V
Dormono. Il corpo a qualche cosa attorno
hanno legato con sottili bave
come di seta; e dormono un gran giorno.
Alfine ecco si svolgono dal grave
sonno, rifatti. Ed ecco a cento a cento
li cogli a un ramo, poni giù soave
in una stuoia il tuo cresciuto armento.
VI
Tre volte tanto brucano foraggio
così cresciuti. Ma tre volte tanto
verdeggia il gelso al puro sol di maggio.
Due rose aperte tu porrai da un canto.
Sognino nella stanza solitaria
d'essere in Cina, i bachi, e per incanto
errar sui gelsi tra il color dell'aria!
VII
Dormono... Ebbene: tristo sogno è il loro.
Ma no: vegliano, e sembrano, all'aspetto,
in doglia grande od a crudel lavoro.
Non vedi come il torvo capo eretto
per tutto un giorno dondolano stanchi?
Póntano i pie' di dietro, alzano il petto,
e di sé stessi escono puri e bianchi.
VIII
Ora in tre stuoie li porrai, né ora
più dalle rame sgrapperai le fronde.
Porgi la rama florida, che odora.
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