Page 35 - Nuovi poemetti
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la Terra, sola rea, sola infelice.



                                                      LA VERTIGINE


                                                   Si racconta di un fanciullo che aveva
                                                   perduto il senso della gravità...

                                                              I


                                            Uomini, se in voi guardo, il mio spavento
                                            cresce nel cuore. Io senza voce e moto
                                            voi vedo immersi nell'eterno vento;


                                            voi vedo, fermi i brevi piedi al loto,
                                            ai sassi, all'erbe dell'aerea terra,
                                            abbandonarvi e pender giù nel vuoto.


                                            Oh! voi non siete il bosco, che s'afferra
                                            con le radici, e non si getta in aria
                                            se d'altrettanto non va su, sotterra!

                                            Oh! voi non siete il mare, cui contraria
                                            regge una forza, un soffio che s'effonde,
                                            laggiù, dal cielo, e che giammai non varia.

                                            Eternamente il mar selvaggio l'onde
                                            protende al cupo; e un alito incessante
                                            piano al suo rauco rantolar risponde.

                                            Ma voi... Chi ferma a voi quassù le piante?
                                            Vero è che andate, gli occhi e il cuore stretti
                                            a questa informe oscurità volante;

                                            che fisso il mento a gli anelanti petti,
                                            andate, ingombri dell'oblio che nega,
                                            penduli, o voi che vi credete eretti!

                                            Ma quando il capo e l'occhio vi si piega
                                            giù per l'abisso in cui lontan lontano
                                            in fondo in fondo è il luccichìo di Vega...?

                                            Allora io, sempre, io l'una e l'altra mano
                                            getto a una rupe, a un albero, a uno stelo,
                                            a un filo d'erba, per l'orror del vano!


                                            a un nulla, qui, per non cadere in cielo!

                                                             II


                                            Oh! se la notte, almeno lei, non fosse!
                                            Qual freddo orrore pendere su quelle


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