Page 270 - La mirabile visione
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mutato proposito? È un canto d'amore il poema sacro? Sì: canto
           d'amore, canto anzi di nozze, di pieno e intero soddisfacimento. È
           vero bensì che l'amore è  studium  e Beatrice è  sapientia, ma è
           altrettanto vero che Dante non dichiara esso i suoi simboli, e che
           conduce l'opera sua, come s'egli rivedesse la sua donna morta, e
           non la sempreviva sapienza. E gli occhi e il riso di Beatrice, nel
           terzo regno, sono tal quali gli occhi e il riso della Donna gentile
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           del Convivio ; ma che ci abbiamo a veder noi? È la stessa
           donna, ma Dante vuol che sia un'altra; lo stesso amore, tre volte,
           per buona metà, almeno, della Vita Nova, per il Convivio, per la
           Comedia; eppure Dante dice che furono tre, e che il secondo
           nacque   in   opposizion   del   primo,   e   il   terzo   in   contrasto   col
           secondo. Ed è vero tutte e due le volte: il Convivio tenne in
           sospeso e quasi che non abolì la Comedia; la Comedia interruppe
           il Convivio.
              Così il pensiero della Comedia sarebbe nato, cioè risorto, nelle
           alpi d'Appennino, lungo l'Arno, anzi alla fonte dell'Arno, d'un
           tratto, come folgore che scoscenda. Come in un baleno, Dante
           vide che quella era l'opera sua, e che esso era nato per lei,
           conforme in tutto a' suoi auspicii, cioè a' suoi desiderii, a' suoi
           fini, a' suoi studi. Moribus et forma: perchè materiata di filosofia
           morale; perchè formata di arte poetica. Dopo il lampo, nel quale
           egli vide quanto ella era bella, grande, sublime, seguì il tuono che
           atterrisce. Oh! quanto cammino da percorrere! quanti ostacoli da
           vincere!   quanti   drammi   da   raccontare!   quante   questioni   da
           risolvere! quanti cuori da scrutare! quanti veri da approfondire!
           quante ire! quante lagrime! quante glorie! cielo e terra! tutto
           l'universo! Ed egli non pensa più ad altro: egli è prigioniero della
           sua idea; non ha più libero arbitrio.
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              E leggiamo la canzone . Nella prima stanza Dante invoca da

           248   S'intende però che nella Comedia, oltre Beatrice, è anche Maria.
           249   Il Bartoli in Storia d. L. I. IV, pag. 288, vide in questa canzone un amore
              non reale. Per lui la donna è Firenze.


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