Page 269 - La mirabile visione
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Le   assidue  meditazioni,  con  le  quali  contemplava  le  cose  sì
           celesti e sì terrene, sono ben codeste! Dunque Dante racconta a
           Moroello,   in   forma   quasi   d'oracolo,   il   contrario   di   ciò   che
           avvenne allora, quando l'amore per una donna terrena, sebben
           morta, fu sopraffatto dall'amor d'un'altra donna, la quale ispirava
           "continue, nuove e altissime considerazioni". Ora questo amore
           qui,   ossia   le   assidue   meditazioni   con   quel   che   segue,   sono
           relegate come sospette da un altro amore. Poichè appunto il
           Convivio (dove erano e più avevano a essere quelle continue
           considerazioni o assidue meditazioni) fu interrotto, è innegabile
           che nell'epistola a Moroello Dante dica appunto che ha interrotto
           il Convivio.
              Ma   qual   fu   l'amor   nuovo   che   l'interruppe?   Dante   lo   dice
           chiaramente: è un reduce; è un signore del cuor suo, che n'era
           stato sbandeggiato, e ritorna terribile e imperioso "dopo lungo
           esilio". E qui prorompe il grido che a noi esprimono le verità
           quando appariscono: è quello, è l'amor di Beatrice, è la mirabile
           Visione, è la divina Comedia!
              Non si obbietti, per carità, che nella Comedia, anzi, sono
           quelle continue considerazioni e assidue meditazioni. Per carità!
           Anche Beatrice prima del Convivio era simbolo di sapienza,
           anche i suoi occhi facevano vedere il paradiso: era lei quel che
           poi fu la donna gentile. Ma Dante de' suoi simboli fa quel che
           vuole. Nel Convivio mostra di non ricordarsi più che Beatrice era
           la sapienza; nella lettera a Moroello, finge di non saper più che le
           assidue meditazioni erano figurate negli occhi e riso e amor d'una
           donna.
              L'amor  nuovo  uccise   quel   lodevole   proposito  per  il  quale
           Dante   s'asteneva   da   cantar   donne.   Il   Convivio   è   comento   a
           canzoni d'amore (non tutte anzi d'amore, anzi le più non d'amore
           ma di rettitudine o salute); ma l'amore è dichiarato per istudio e la
           donna amata per sapienza e filosofia. Ora se quest'amor nuovo è
           quello che darà il poema sacro, come può dirsi che Dante abbia



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