Page 159 - Minerva oscura
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troncandosi coi denti a brano a brano.
Ai quali sono pure accomunati nel castigo altri pure accidiosi, che
però sono condannati all'immobilità, così come all'immobilità as-
soluta e relativa, senza speranza o con speranza limitata, con de-
sio o inadempibile o adempibile dopo certo tempo, ma ardente
desio, con tenebre totali o parziali, reali e simboliche, sono con-
dannati una ragion diversa di accidiosi, quelli che tali furono ri-
spetto alla vita spirituale: i sospesi nel Limbo, i sepolti nelle ar-
che, i lenti e pigri del monte, i seduti nella valletta.
Pag. 56: «Quanto poi a credere gli accidiosi puniti nella bellet-
ta negra, io direi recisamente che è impossibile».
Di ciò il Bartoli assegna alcune ragioni che è inutile combatte-
re con altri argomenti. Basta il già riferito.
Dante dice:
sotto l'acqua ha gente che sospira,
e fanno pullular quest'acqua al summo
come l'occhio ti dice, u' che s'aggira.
Fitti nel limo dicon: «Tristi fummo
nell'aer dolce che del sol s'allegra,
portando dentro accidioso fummo:
or ci attristiam nella belletta negra.
Quest'inno si gorgoglian nella strozza,
chè dir nol posson con parola integra».
Dice Gregorio Nysseno citato nella Somma di S. Tomaso (1 a
æ
2 XXXV 8) Accidia est tristitia vocem amputans. Che altro si
cerca? E si noti che anche questa gente sospira, come quella del
Limbo e come quella delle arche da cui escono però sospir dolen-
ti.
Pag. 59: «Questo cerchio (il 5°) dell'Inferno dantesco è il luo-
go dove molti interpreti pongono tutti i peccati che non riescono a
trovare altrove. Manca la pena dell'accidia, dell'invidia, della su-
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