Page 158 - Minerva oscura
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Nè è senza perchè, l'impossibilità, di salire di notte:
non però che altra cosa desse briga,
che la notturna tenebra ad ir suso;
quella col non poter la voglia intriga.
Il che ricorda, con la conveniente differenza e proporzione da In-
ferno a Purgatorio, le tenebre del Limbo:
Loco è laggiù non tristo da martiri
ma di tenebre solo.
Sono, come i commentatori annotano, le tenebre evangeliche
(Giovanni XII 35) nelle quali chi cammina non sa dove si vada.
Ora, continuando, nel Purgatorio oltre questi accidiosi - lenti, pi-
gri, sedentarii - ci sono quelli, di cui parla il Bartoli, che corrono
e sono pieni di voglia a muoversi; sono immobilità dunque e mo-
bilità forzate, nel Purgatorio, come nell'Inferno mobilità e immo-
bilità pur forzate, nell'ordine proprio che dico, inverso; come il
lento amore è partito da Virgilio così - in lui vedere o a lui acqui-
stare - inversamente cioè alla collocazione dell'accidia nell'Infer-
no; dov'è prima la carnale degli ignavi e poi la spirituale dei so-
spesi, prima la carnale dei rissosi e dei fitti nel fango e poi la spi-
rituale di coloro che l'anima col corpo morta fanno. Nulla a caso,
e tutto mirabile, come nelle opere di Dio!
Ho ampliato dunque e chiarito e compiuto l'argomento del
Bartoli. Sì: accidiosi sono gli sciaurati del vestibolo dell'Inferno
perchè condannati al contrappasso del correre perpetuamente,
come gli accidiosi della quarta cornice del Purgatorio; nello stes-
so modo che accidiosi sono gli altri perpetuamente mobili dell'In-
ferno, ossia quelli che
si percotean, non pur con mano
ma con la testa, col petto e co' piedi,
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