Page 123 - Minerva oscura
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necessaria contemperanza d'irascibile l'eroe che già altra volta gli
servì d'esempio sì per raffrenare il concupiscibile, sì per spronare
l'irascibile. «Questo spronare fu quello quando esso Enea sosten-
ne solo con Sibilla a entrare nello Inferno a cercare dell'anima del
suo padre Anchise contro a tanti pericoli (Conv. IV 26)». Nel che
non isfugga la singolare rispondenza del
passando per li cerchi senza scorta
con quel solo con Sibilla. Al solito, non fu la necessità di rimare o
d'empire il verso quello che suggerì senza scorta. Nè è da dimen-
ticarsi che la frase contro a tanti pericoli è suggerita probabilmen-
te da questi due passi del sesto libro della detta storia.
Il primo è delle parole di Sibilla:
Nunc animis opus, Aenea, nunc pectore firmo: 261
dove animi, pectus sono, per Dante, l'irascibile, il θυμος, il
'cuore'. L'altro è:
Centauri in foribus stabulant Scyllaeque biformes 286
Et centumgeminus Briareus ac belua Lernae
Horrendum stridens flammisque armata Chimaera,
Gorgones Harpyiaeque et forma tricorporis umbrae.
Corripit hic subita trepidus formidine ferrum 290
Aeneas strictamque aciem venientibus offert.
I quali passi erano avanti al Poeta anche a questo punto della Co-
media.
Da queste considerazioni è singolarmente confermato (o io
m'inganno), primo che il messo è Enea; secondo che la palude,
donde sì i fangosi con sembiante offeso, e sì i fitti nel fango non
possono uscire, sebbene de' primi uno si provi a voler passare nel-
la barca di Flegias, contiene quelli che peccarono nell'irascibile, o
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