Page 70 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
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della casa erano immersi nelle ore del sonno più pesante; io
            allora, nell'esaltazione della speranza e del trionfo, decisi di
            avventurarmi nella mia nuova forma sino in camera da letto.
            Attraversai il cortile, sotto lo sguardo- sbalordito, mi venne
            fatto di pensare - delle costellazioni: prima creatura del genere
            che la loro insonne vigilanza mai avesse disvelato, sgusciai
            lungo i corridoi, straniero nella mia stessa casa, e giunto nella
            mia stanza vidi per la prima volta l'aspetto di Edward Hyde.
            A questo punto debbo parlare solo in via teorica dicendo non
            quello che so ma quello che ritengo più probabile. La parte
            malvagia della mia natura, sulla quale avevo adesso trasferito il
            potere formante, era meno robusta e sviluppata di quella buona,
            da me appena deposta.
            Del resto, nel corso della mia vita che, dopotutto, era stata per
            nove decimi una vita d'impegno, di virtù e di disciplina, la
            parte malvagia era stata molto meno esercitata e sfruttata. Da
            ciò derivava, così penso, il fatto che Edward Hyde fosse tanto
            più piccolo, più magro e più giovane di Henry Jekyll. Come il
            bene   splendeva   sulla   fisionomia   dell'uno,   così   il   male   era
            inequivocabilmente   scritto   a   tutte   lettere   in   faccia   all'altro.
            Inoltre il male (che debbo pur sempre ritenere la parte letale
            dell'uomo)   aveva   lasciato   su   quel   corpo   un'impronta   di
            deformità e di marcio. E tuttavia, quando guardai quell'orrido
            simulacro nello specchio, non provai nessuna ripugnanza, bensì
            come uno slancio di benvenuto. Anche quello ero io. Sembrava
            naturale e umano. Ai miei occhi costituiva un'immagine più
            vivida dello spirito, sembrava più schietto e più compatto del
            viso imperfetto e disgiunto che fino a quel momento era stato
            abituato a dire mio. E fin qui avevo indubbiamente ragione. Ho
            osservato che quando avevo le sembianze di Edward Hyde
            nessuno   mi   poteva   avvicinare,   all'inizio,   senza   una   chiara,
            fisiologica apprensione. Questo perché, secondo me, tutti gli
            esseri umani, quali noi li incontriamo, sono commisti di bene e
            di male: Edward Hyde, solo fra tutta l'umanità, era puro male.
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