Page 59 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
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è impadronito del mio animo. Può darsi che l'ufficio postale mi
            tradisca e questa lettera non giunga nelle vostre mani fino a
            domattina. In tal caso, caro Lanyon, adempite alla mia richiesta
            quando più vi sembrerà opportuno nel corso della giornata; e,
            ancora   una   volta,   aspettate   il   mio   messo   a   mezzanotte.
            Potrebbe allora già essere troppo tardi; e se anche quella notte
            trascorrerà senza che nulla accada, saprete di aver visto Henry
            Jekyll per l'ultima volta.
            Dalla lettura di questa missiva mi convinsi che il mio collega
            fosse impazzito; ma finché la cosa non fosse stata dimostrata
            senza possibilità di dubbio, mi sentivo tenuto ad agire come
            veniva richiesto. Meno capivo quel guazzabuglio, meno ero in
            grado di giudicarne l'importanza; e un appello formulato in
            quei termini non poteva essere trascurato senza assumersi una
            grave responsabilità.
            Perciò mi alzai da tavola, saltai nel primo "cab" e filai dritto a
            casa di Jekyll. Il maggiordomo attendeva il mio arrivo; aveva
            ricevuto, con lo stesso giro di posta, una raccomandata con le
            istruzioni e aveva mandato subito a chiamare un fabbro e un
            falegname.
            Gli artigiani giunsero mentre ancora stavamo parlando; e ci
            trasferimmo in gruppo nella vecchia sala operatoria del dottor
            Denman, dalla quale (come certo sapete) si arriva nel modo più
            rapido al gabinetto privato di Jekyll. La porta era molto solida,
            la serratura ottima: il falegname affermò che avrebbe avuto non
            poco da penare, causando inoltre un notevole danno, se doveva
            usare   la   forza;   e   il   fabbro   era   quasi   alla   disperazione.
            Quest'ultimo, però, era uno che sapeva il fatto suo e, dopo un
            paio   d'ore   di   lavoro,   la   porta   veniva   aperta.   L'armadietto
            contrassegnato E non era chiuso a chiave, e io tirai fuori il
            cassetto, lo ricoprii di paglia e lo avvolsi nella carta, e con
            quello me ne tornai a Cavendish Square.
            Una volta lì ne esaminai il contenuto. Le polveri erano dosate
            con una certa cura ma non con la precisione di un farmacista:
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