Page 60 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
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era chiaro che Jekyll stesso le aveva preparate in privato; e
            quando  aprii  una  delle  bustine,  vi  trovai  quello  che  a me
            sembrò un semplice sale cristallino di colore bianco. La fiala,
            sulla quale poi spostai la mia attenzione, era piena per metà
            all'incirca di un liquido rosso sangue, dall'odore estremamente
            acre, e mi sembrò che contenesse fosforo e un qualche etere
            volatile.   Quanto   agli   altri   ingredienti   non   ero   in   grado   di
            individuarli. Il quaderno era di tipo comune e conteneva poco
            più   di   una   serie   di   date.   Queste   coprivano   un   periodo   di
            parecchi   anni,   ma   osservai   che   le   annotazioni   si
            interrompevano, piuttosto bruscamente, a circa un anno prima.
            Qua e là una breve nota si affiancava a una data, di solito non
            più di una parola: "doppio", che ricorreva forse un sei volte su
            un totale di svariate centinaia di annotazioni; e una volta,
            proprio   verso   l'inizio   dell'elenco,   e   seguito   da   vari   punti
            esclamativi: "fallimento completo!!!". Tutto questo, anche se
            pungolava la mia curiosità, di preciso mi diceva ben poco.
            Avevo davanti a me una fiala di chissà quale tintura, una
            cartina di chissà quale sale, e la registrazione di una serie di
            esperimenti che (come fin troppe indagini di Jekyll) non aveva
            portato   ad   alcun   risultato   di   qualche   utilità   pratica.   Come
            poteva   la   presenza   di   quegli   oggetti   in   casa   mia   incidere
            sull'onore, la salute mentale o la vita del mio bizzoso collega?
            Se il suo incaricato poteva andare in un posto, perché non
            poteva andare allora in un altro? Anche ammettendo qualche
            impedimento, perché quel signore doveva essere ricevuto da
            me in segreto? Più ci riflettevo, più mi convincevo di avere a
            che fare con un caso di malattia mentale; e, pur inviando la
            servitù a dormire, caricai un vecchia pistola, così da essere in
            grado di difendermi.
            Il segnale della mezzanotte era appena scoccato su Londra, che
            già sentivo bussare leggermente alla mia porta. Mi presentai io
            stesso   sulla   soglia,   e   mi   trovai   davanti   a   un   omiciattolo
            rannicchiato contro i pilastri del portico.
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