Page 55 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
P. 55
- Già, io mi domando e dico! - disse Poole.
Poi passarono allo scrittoio. Sul ripiano, fra le carte disposte in
bell'ordine, spiccava una grossa busta che aveva, scritto di
mano del dottore, il nome del signor Utterson. L'avvocato
l'aprì, e varie carte caddero per terra. La prima era un
testamento, redatto negli stessi termini eccentrici di quello che
egli aveva restituito sei mesi prima, destinato a servire come
ultima volontà in caso di morte, o come atto di donazione in
caso di scomparsa; ma al posto del nome di Edward Hyde,
l'avvocato, con indescrivibile stupore, lesse il nome di Gabriel
John Utterson. Egli guardò Poole, e poi di nuovo i fogli, e da
ultimo il malfattore morto, steso sul tappeto.
- Ho la testa confusa - disse -. L'ha avuto per le mani tutti
questi giorni; non aveva alcun motivo di simpatia nei miei
riguardi; doveva essere furibondo nel vedersi soppiantato; e
non ha distrutto il documento.
Prese il secondo foglio: era uno scritto breve, di mano del
dottore, e con una data in cima. - Oh, Poole! - esclamò
l'avvocato -. Egli era vivo, qui, ancora oggi. Non possono
essersi sbarazzati di lui in così breve tempo; dev'essere ancora
vivo, dev'essere fuggito! Ma allora, perché fuggire? E come? E
in tal caso possiamo arrischiarci a denunciare questo suicidio?
Oh, dobbiamo stare attenti. Ho il presentimento che potremmo
ancora coinvolgere il vostro padrone in qualche spaventosa
catastrofe. - Perché non leggete, signore? - chiese Poole.
- Perché ho paura - rispose l'avvocato, gravemente -. Voglia
Dio che non ne abbia motivo! -. E con ciò si portò il foglio
davanti agli occhi e lesse quanto segue:
Mio caro Utterson, quando la presente sarà nelle vostre mani,
io sarò scomparso, in quali circostanze non mi è dato
prevedere, ma il mio istinto e tutte le circostanze della mia
indicibile situazione mi annunciano che la fine è certa e ormai
anche prossima. Andate dunque, a leggere, per prima cosa, la
relazione che Lanyon mi avvertì avrebbe rimesso in mano