Page 52 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
P. 52

momento   dell'assalto;   ed   essi,   trattenendo   il   respiro,   si
            avvicinarono al luogo dove quel passo perseverante continuava
            senza soste a far su e giù, nella quiete della notte.
            - Jekyll - gridò forte Utterson -, chiedo di potervi vedere -.
            Tacque per un istante, ma non arrivò risposta. - Vi avverto
            lealmente   che   in   noi   sono   insorti   dei   sospetti   e   io   debbo
            vedervi, e vi vedrò - riprese -, con le buone o con le cattive...
            con il vostro consenso, o altrimenti con la forza!
            - Utterson - disse la voce -, per l'amor di Dio, abbiate pietà!
            - Ah, questa non è la voce di Jekyll: è quella di Hyde!- gridò
            Utterson -. Giù quella porta, Poole!
            Poole sollevò l'ascia sopra la spalla, il colpo squassò l'edificio,
            e la porta di felpa rossa sobbalzò contro la serratura e i cardini.
            Un urlo lancinante, di puro terrore animale arrivò dal gabinetto.
            L'ascia si alzo di nuovo, e di nuovo risuonò il rovinio dei
            pannelli e l'intelaiatura ne fu scossa; quattro volte il colpo si
            abbatté; ma il legno era robusto e gli infissi di ottima fattura; e
            solo al quinto colpo la serratura volò in pezzi e la porta,
            distrutta, si rovesciò all'interno sul tappeto.
            Gli assedianti, spaventati dal loro stesso impeto e dal silenzio
            che ne era seguito, si tennero indietro e scrutarono all'interno.
            Davanti ai loro occhi c'era il gabinetto, alla tranquilla luce della
            lampada, e un bel fuoco ardeva e scoppiettava nel camino, il
            bricco per il tè canticchiava il suo flebile motivo; uno o due
            cassetti erano aperti, le carte bene ordinate sul tavolo da lavoro
            e, vicino al fuoco, era pronto l'occorrente per il tè: la stanza più
            tranquilla,   si   sarebbe   detto   e   se   non   fosse   stato   per   gli
            armadietti a vetro pieni di prodotti chimici, la più normale di
            Londra quella sera.
            Proprio in mezzo giaceva il corpo di un uomo penosamente
            contorto negli ultimi spasimi. Si avvicinarono in punta di piedi,
            lo girarono sulla schiena, e videro la faccia di Edward Hyde.
            Aveva indosso abiti di gran lunga troppo grandi per lui, abiti
            della misura del dottore; i muscoli del viso si contraevano
   47   48   49   50   51   52   53   54   55   56   57