Page 37 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
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faccia. "Il dottore si era confinato in casa", disse Poole, "e non
vedeva nessuno". Provò ancora il quindici, e di nuovo non
venne ricevuto; e dato che ormai negli ultimi due mesi si era
abituato a vedere l'amico quasi tutti i giorni, si sentì abbattuto
per quel ritorno alla solitudine. La quinta sera invitò Guest a
cena a casa sua, e la sesta si recò dal dottor Lanyon.
Qui almeno non gli fu negato l'ingresso; ma, appena entrato,
rimase impressionato dal mutamento prodottosi nell'aspetto del
dottore.
Questi portava chiaramente scritta in faccia la propria sentenza
di morte. Il suo colorito roseo si era fatto pallido; era
dimagrito, oltre che notevolmente più calvo e invecchiato;
eppure non furono tanto quei segni di un repentino
decadimento fisico ad attirare l'attenzione dell'avvocato, quanto
un'espressione nello sguardo e un certo modo di fare, che
sembravano denunciare un terrore profondamente radicato
nell'animo. Era inverosimile che il dottore temesse la morte; e
tuttavia Utterson era portato a sospettare proprio questo; "Si",
pensò, "è un dottore, deve conoscere il proprio stato, il fatto
cioè che abbia i giorni contati; e questa consapevolezza è più di
quanto possa sopportare". Eppure, quando Utterson osservò
che aveva una brutta cera, Lanyon, con un tono di grande
fermezza, dichiarava di essere un uomo condannato.
- Ho subito un duro colpo - disse -, e non mi riprenderò più. E'
questione di settimane. Beh, la vita è stata piacevole e l'ho
amata; sissignore, io la amavo. Certe volte penso che, se
sapessimo tutto, saremmo più felici poi di andarcene.
- Anche Jekyll è malato osservò Utterson -. Lo avete visto?
Ma Lanyon aveva cambiato faccia e alzò una mano tremante.
Non voglio più vedere né sentir parlare del dottor Jekyll disse
con voce alta e malferma -. Ho chiuso definitivamente con
quella persona; e vi supplico di volermi risparmiare ogni
allusione a un uomo che considero morto.
- Mah! - fece Utterson; e poi, dopo una prolungata pausa: Non