Page 32 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
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ogni fiducia. La lettera fece un certo piacere all'avvocato:
poneva quell'intimità in una luce migliore di quella che si era
aspettata, e si rimproverò per certi suoi passati sospetti.
- Avete la busta? - chiese.
- L'ho bruciata - replicò Jekyll -, prima di rendermi conto di
quel che facevo. Ma non aveva nessun timbro postale. La
lettera è stata consegnata a mano.
- Che ne dite se la tengo e ci dormo sopra? - chiese Utterson.
- Mi affido in tutto e per tutto al vostro giudizio - fu la risposta
-. Ho perso la fiducia in me stesso.
- Bene, ci rifletterò - rispose l'avvocato -. E, ancora una parola:
è stato Hyde a dettare le clausole del testamento circa una
vostra eventuale scomparsa?
Il dottore sembrò sul punto di cadere in deliquio; serrò forte le
labbra e annuì.
- Lo sapevo - disse Utterson -. Aveva intenzione di
assassinarvi.
Avete avuto una bella fortuna.
- Ho avuto assai di più, se è per questo - ribatté il dottore
solennemente: ho avuto una lezione... oh, Dio, Utterson, che
lezione ho avuto! -. E si coprì per un attimo il volto con le
mani.
Uscendo, l'avvocato si fermò a scambiare due parole con
Poole: - A proposito - egli disse -, oggi è stata portata una
lettera: che tipo era il latore? -. Ma Poole era sicuro che niente
era arrivato, se non per posta. - E soltanto circolari - aggiunse.
Questa notizia mandò via il visitatore con i suoi timori
rinnovati. La lettera ovviamente era entrata dalla porta del
laboratorio; magari era stata scritta nel gabinetto stesso; e, se
così era, andava giudicata diversamente e trattata con la
massima cautela. Gli strilloni, mentre si avviava, si sgolavano
lungo il marciapiede: "Edizione straordinaria. Feroce assassinio
di un parlamentare". Questa l'orazione funebre di un amico e
cliente; ed egli non poteva evitare una certa apprensione, per