Page 15 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
P. 15
il daffare era parecchio e il tempo scarso; di sera, sotto la faccia
della luna velata di foschia cittadina: con qualsiasi luce e a
qualsiasi ora, nella solitudine o nella folla, si poteva trovare
l'avvocato intento a fare la posta.
"Se lui è il signor Hyde", aveva pensato, "io sarò il signor
Seek".
E alla fine la sua pazienza fu ricompensata. Era una bella notte
asciutta; il gelo era nell'aria, le strade pulite come il pavimento
di una sala da ballo, i lampioni, non scossi dal vento,
modellavano tra linee definite luci e ombre. Alle dieci di sera,
dopo la chiusura dei negozi, quella strada era molto solitaria e,
nonostante l'eco del brusio di Londra tutt'intorno, molto
silenziosa. I rumori più lievi si sentivano a distanza; rumori
domestici, provenienti dalle case, si udivano chiaramente da
una parte e dall'altra della strada; e l'avvicinarsi di un passante
era preceduto con notevole anticipo dai suoi passi. Il signor
Utterson era appostato da alcuni minuti quando si accorse di
uno strano, leggero rumore di passi in arrivo. Nel corso delle
sue ronde notturne si era ormai da tempo abituato al curioso
effetto con il quale i passi di una persona sola, mentre è ancora
molto lontana, risuonano all'improvviso nitidi sul vocìo sordo e
diffuso della città. Eppure mai la sua attenzione era stata in
precedenza attirata tanto intensamente e nettamente; e fu con
un acuto e superstizioso presentimento di successo che egli si
nascose nell'androne del cortile.
I passi si facevano sempre più vicini e improvvisamente,
appena girato l'angolo della strada, risuonarono più forti.
L'avvocato, sporgendosi dall'androne, ebbe ben presto modo di
vedere con che razza di uomo avesse a che fare. Era basso di
statura e vestito in tono assai dimesso; il suo aspetto, anche a
quella distanza, in qualche modo urtò violentemente la
sensibilità dell'osservatore. Ma quello puntava diritto verso la
porta, attraversando la strada per fare prima; e mentre si
avvicinava, tirò fuori di tasca una chiave, come fa chi si