Page 19 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
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signor Hyde ha la chiave.
- Il vostro padrone sembra riporre una gran fiducia in questo
giovane - riprese l'altro meditabondo.
- Così è infatti, signore - disse Poole. - Noi tutti abbiamo ordine
di obbedirgli.
- Non credo di aver mai incontrato il signor Hyde, mi pare
chiese Utterson.
- Oh, no davvero, signore. Non PRANZA mai qui - rispose il
maggiordomo -. In verità lo vediamo pochissimo in questa
parte della casa; per lo più viene e se ne va passando dal
laboratorio.
- Bene, buonanotte, Poole.
- Buonanotte, signor Utterson.
E l'avvocato si avviò verso casa con il cuore gravato da un gran
peso.
"Povero Henry Jekyll", egli pensava, "ho il presentimento che
si trovi in brutte acque. Da giovane era un tipo turbolento;
parliamo di tanto tempo fa; ma la legge divina non conosce
cadute in prescrizione. Già, dev'essere così: lo spettro di
qualche colpa passata, il cancro di qualche segreta vergogna;
ed ecco arrivare la punizione, "pede claudo", dopo anni che la
memoria ha dimenticato e l'amor proprio ha perdonato
l'errore". E l'avvocato, spaventato al pensiero, per un po'
rimuginò sul proprio passato, rovistando in ogni angolo della
memoria, con il timore che lo spauracchio di qualche lontana
nequizia saltasse fuori per caso. Il suo passato era
assolutamente irreprensibile; pochi uomini avrebbero potuto
leggere il bilancio della propria vita con minore apprensione,
tuttavia il signor Utterson venne umiliato nella polvere dalle
tante cose cattive che aveva fatto, per tornare a sollevarsi, con
saggia e timorata gratitudine, grazie a tutte quelle che era stato
così vicino a compiere ma aveva poi evitato. E allora,
riportandosi all'argomento iniziale, nasceva in lui un barlume
di speranza. "Questo signorino Hyde, a indagare", pensò