Page 85 - Jane Eyre
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gno, la sala era più calda che la mattina, si alimentava
meglio il fuoco per supplire alle candele non ancora ac-
cese.
La pallida luce del caminetto, il rumore permesso, il
vocìo, tutto insomma destava in noi una dolce sensazio-
ne di libertà.
La sera di quel giorno io passeggiava fra i gruppi alle-
gri, senza una compagna, eppure non mi sentivo isolata.
Forse, se avessi lasciato una casa cara e buoni parenti,
in quel momento sarei stata disperata, ma non provavo
nessun rammarico.
Saltando le panche e strisciando sotto le tavole, giunsi
al caminetto e m'inginocchiai davanti al fuoco. Vi trovai
Burns assorta e silenziosa.
Senza curarsi del rumore della sala, ella leggeva at-
tentamente un libro alla luce della fiamma.
— È sempre Rasselas? — le domandai.
— Sì, l'ho quasi finito.
Difatti dopo cinque minuti chiuse il libro con mia
soddisfazione.
— Ora, — pensai, — vorrà parlare un poco con me,
— e mi sedei davanti a lei per terra.
— Quale è il vostro nome di battesimo?
— Elena.
— Venite di lontano?
— Vengo da un paese del nord, vicino alla Scozia.
— Ci tornerete?
— Lo spero, ma nessuno è sicuro dell'avvenire.
— Dovete desiderare di andarvene di qui?
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