Page 84 - Jane Eyre
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Ma in quel momento la signorina Smith, pregandomi
           di reggerle una matassa di filo, distrasse la mia attenzio-
           ne.
              Mentre che aggomitolava, parlavami di tanto in tanto
           domandandomi se ero stata in pensione, se sapevo mar-
           care, cucire e far la calza.
              Quando tornai al mio posto, la signorina Scatcherd
           aveva dato un ordine di cui non capii l'importanza, ma
           vidi Burns uscir subito dalla sala, andare in uno stanzino

           dove si tenevano i libri e tornare con un pacco di verghe
           legate insieme. Ella presentò con rispetto il fatale stru-
           mento alla signorina Scatcherd, poi, senza averne avuto
           ordine, si sciolse il grembiule, e la maestra le dette subi-
           to dodici colpi sulle spalle con il fascio di verghe.
              Nessuna   lagrima   comparve   sugli   occhi   di   Burns,
           mentre io aveva terminato di cucire, perché le dita mi
           tremavano a quello spettacolo, ed ero agitata da una col-
           lera impotente.
              — Testarda! — esclamò la signorina Scatcherd, —
           nulla dunque può correggervi di questo disordine? Ri-
           portate queste verghe.
              Burns obbedì.
              La guardavo furtivamente; nel momento in cui usciva
           dalla stanza ripose il fazzoletto in tasca; la traccia di una
           lagrima brillavale sulle guance scarne.
              La ricreazione della sera era l'ora più piacevole della
           giornata.
              Il caffè e il pane, distribuiti alle cinque, senza calmare
           la fame, rianimavano la vitalità; cessava il lungo rite-


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