Page 81 - Jane Eyre
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Quella punizione mi parve molto umiliante, special-
mente per una ragazza di tredici o quattordici anni,
come lei.
Mi aspettavo di vederla dar segni di dolore e di ver-
gogna, ma con mia grande meraviglia non pianse né ar-
rossì. Calma e grave, ella rimase esposta agli sguardi di
tutti.
Pensavo che, se fossi stata al suo posto, avrei deside-
rato che la terra m'inghiottisse!
Ma pareva che ella pensasse a qualcosa che non era il
suo castigo, qualcosa che non era la sua triste situazio-
ne, a qualcosa che non era attorno a lei, né davanti a lei.
Avevo sentito parlare di persone che sognano a occhi
aperti: sognava forse?
Il suo sguardo era fisso in terra, ma sono sicura che
non la vedeva; pareva che lo sguardo di lei scrutasse il
suo proprio cuore, che fosse fisso nei ricordi, ma in ciò
che era realmente presente. Quella ragazza era un enig-
ma per me, e non sapevo se fosse buona o cattiva.
Alle cinque ci portarono di nuovo da mangiare. Que-
sto pasto consisteva in una tazza di caffè e in un pezzet-
to di pane nero. Bevvi il caffè e divorai il pane, ma avrei
mangiato di più, perché avevo sempre fame.
Dopo avemmo mezz'ora di ricreazione, poi di nuovo
lo studio; finalmente il bicchier d'acqua e la fetta di torta
d'avena, la preghiera, e tutte andammo a letto. Così pas-
sai il primo giorno a Lowood.
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