Page 680 - Jane Eyre
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— Ti ringrazio, o mio Creatore, — disse, — di esserti
           rammentato della tua misericordia nell'ora della punizio-
           ne e supplico umilmente il mio Salvatore di darmi le
           forze necessarie per condurre in avvenire una vita più
           pura che per il passato.
              Stese la mano per domandarmi di guidarlo.
              Presi quella mano adorata e la premei per un momen-
           to alle labbra, poi me la passai attorno al collo.
              Essendo tanto più piccola di lui, potevo servirgli d'ap-

           poggio e di guida.
              Entrammo nel bosco e tornammo a casa.



                                      XVIII.


              Lettore, lo sposai. Celebrammo un matrimonio quieto
           quieto; lui, io, il pastore e il vicario e nessun altro.
           Quando tornammo di chiesa entrai in cucina dove Maria
           preparava da pranzo e John lustrava i coltelli, e dissi:
              — Maria, stamane ho sposato il signor Rochester.
              La cuoca e il marito appartenevano a quella razza di
           gente flemmatica e discreta, alla quale si può sempre co-
           municare una notizia importante senza temere di sentirsi
           assordare dalle esclamazioni di meraviglia. Maria alzò
           gli occhi e mi guardò. Per alcuni momenti tenne alzato
           il cucchiaio di cui servivasi per ungere un paio di polli
           che cuocevano allo spiedo, e John cessò di lustrare i col-
           telli. Alla fine Maria, chinandosi sull'arrosto, mi disse
           soltanto:



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