Page 676 - Jane Eyre
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— Signor Rochester, il sole tramonta; Pilato se n'è già
           andato a pranzo; fatemi vedere che ora è al vostro orolo-
           gio.
              — Mettetevelo alla cintura e serbatelo, Jane. A me
           non è utile.
              — Sono quasi le quattro, signore; non avete appetito?
              — Fra tre giorni ci sposeremo. Non importa che ab-
           biate gioielli, né vesti eleganti: tutto ciò non val nulla.
              — Signore, il sole ha asciugato tutte le gocce di piog-

           gia; il vento non soffia più ed è caldo.
              — Sapete, Jane, che il vostro vezzo di perle cinge ora
           il mio collo abbronzato? Dal giorno in cui perdei il mio
           solo tesoro, quel vezzo io porto per ricordo.
              — Traverseremo il bosco, più ombroso per tornare a
           casa.
              Egli seguiva i proprii pensieri senza ascoltarmi.
              — Jane, — proseguì, — voi credete che sia irreligio-
           so come un cane di pagano, eppure il mio cuore è pieno
           riconoscenza per la misericordia divina. Dio vede me-
           glio che gli uomini, giudica più saggiamente di loro.
              "Grazie a lui, non vi ho fatto male. Volevo macchiare
           un fiore innocente, contaminarne la purezza.
              "L'Onnipotente me l'ha strappata dalle mani e io l'ho
           quasi maledetto nella mia orgogliosa ribellione.
              "Invece di piegare la fronte sotto la sua volontà, l'ho
           sfidato.
              "La giustizia divina ha proseguito il suo corso; le
           sventure mi hanno colpito, sono stato in punto di morte.




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