Page 673 - Jane Eyre
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"Non vi somiglia, signore, e io non sono felice con
           lui, perché non ha indulgenza, nè tenerezza; non vede in
           me nulla di attraente, neppur la gioventù. Mi considera
           soltanto come una persona utile.
              "Ebbene, signore, devo lasciarvi per andare con lui!
              Fremetti involontariamente e per istinto mi riavvici-
           nai al mio padrone cieco, ma amato. Egli sorrise.
              — Come, Jane, è vero? — disse. — Così stanno le
           cose tra voi e Rivers?

              — Sì, signore. Oh! non occorre che siate geloso. Vo-
           levo eccitarvi per rendervi più allegro, pensando che la
           collera val meglio che il dolore. Ma se desiderate il mio
           amore, potrete accorgervi come io vi ami; ne sarete feli-
           ce e altero. Tutto il mio cuore vi appartiene, signore, e
           continuerebbe ad appartenervi anche se fossimo divisi
           per sempre.
              Mi abbracciò e parve oppresso da tristi pensieri.
              — Oh! i miei occhi spenti! Le mie forze perdute! —
           mormorò con rammarico.
              Lo accarezzai per distrarlo. Sapevo a quel che pensa-
           va e avrei potuto parlare per lui, ma non osavo.
              Si volse un istante e gli vidi una lagrima brillare fra le
           palpebre chiuse e scendergli lungo la guancia. A quella
           vista mi sentii traboccare il cuor d'amarezza.
              — Non valgo più del vecchio castagno colpito dal
           fulmine nel pomario di Thornfield, — disse. — Questo
           rudere potrebbe forse chiedere al caprifoglio di coprirlo
           con i suoi fiori?




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