Page 663 - Jane Eyre
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— Perché ero io, e non Maria, che aveva portato il
           vassoio.
              — Le ore che passo con voi sono come incantate.
           Nessuno può sapere quale esistenza desolata abbia tra-
           scorso per lunghi mesi. Non facevo nulla, non speravo
           nulla; confondevo il giorno con la notte, non sentivo
           freddo che quando lasciavo spegnere il fuoco, e la fame
           che quando dimenticavo di mangiare, e una tristezza in-
           cessante, qualche volta un vero delirio, non vedendo la

           mia cara Jane.
              "Sì, desideravo più ardentemente di sentirla vicina a
           me, anche più che di ricuperare la vista.
              "Come mai Jane è con me e mi dice di amarmi? Non
           partirà all'improvviso com'è venuta? Ho paura di non
           trovarla più domani.
              Una risposta pratica, che lo distogliesse dai pensieri
           dolorosi, era il mezzo migliore per rassicurarlo.
              Gli accarezzai i sopraccigli e osservai che erano bru-
           ciati e aggiunsi che glieli avrei fatti ricrescere folti e neri
           come prima in virtù di un unguento.
              — Perché farmi del bene, spirito benefico, dal mo-
           mento che dovete lasciarmi?
              "Voi sparirete come un'ombra e non saprò dove ande-
           rete né come fare a cercarvi!
              — Avete un pettinino in tasca, signore?
              — Perché, Jane?
              — Per pettinarvi questa nera criniera. Mi fate paura
           quando vi guardo. Voi dite che sono una fata, ma voi
           siete un diavolo.


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