Page 657 - Jane Eyre
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Si mise a brancolare. Io fermai la sua mano errante e
la chiusi nelle mie.
— Sono i suoi ditini! — esclamò. — I suoi ditini deli-
cati! Allora è qui tutta intera.
La mano muscolosa si sprigionò dalle mie, afferrò il
braccio, la spalla, il collo, la vita e ben presto mi sentii
stretta a lui.
— È Jane? È lei davvero? Queste sono le sue forme,
la sua vita...
— Ed è la sua voce, — aggiunsi. — È lei tutta intera,
con lo stesso cuore per voi. Iddio vi benedica, signore!
Sono felice di essere accanto a voi.
— Jane Eyre! Jane Eyre! — fu tutto quello che potè
dire.
— Mio caro padrone, — risposi, — sono Jane Eyre;
vi ho ritrovato e torno a voi.
— Siete voi davvero, in carne ed ossa? La mia Jane
vivente?
— Mi toccate, signore, e mi stringete forte. Non sono
fredda come un cadavere e non svanisco come spirito.
— La mia adorata è viva! Queste sono certo le sue
membra, questo il suo spirito; ma non è possibile che io
sia tanto felice dopo tanto dolore. È un sogno, un sogno
come quello che ho fatto spesso, figurandomi di strin-
gerla a me, di toccarla come ora, e sentivo che mi ama-
va e che non mi avrebbe lasciato mai.
— E non vi lascierò più da oggi, signore.
— Anche la visione lo diceva, ma svaniva, e io mi
trovavo solo e burlato, ed ero desolato, abbandonato; la
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