Page 656 - Jane Eyre
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— Datemi dell'acqua, Maria, — disse. Mi accostai
col bicchiere. Pilato mi seguiva, sempre eccitato.
— Che cosa c'è, dunque? — domandò il signor Ro-
chester.
— Giù, Pilato! — ripetei.
Il signor Rochester si fermò nel momento in cui stavo
per avvicinargli il bicchiere alle labbra, e parve ascolta-
re; poi bevve e posò il bicchiere.
— Siete voi, Maria, non è vero? — disse.
— Maria è in cucina, — risposi. Egli avanzò rapida-
mente la mano, ma, non vedendoci, non potè toccarmi.
— Chi è? Chi è? — domandò, sforzandosi di vedere.
Sforzo vano e doloroso!
— Rispondetemi, parlatemi ancora! — esclamò con
voce alta e imperiosa.
— Volete dell'altr'acqua, signore? — dissi. — Ne ho
versato la metà.
— Chi è? Com'è? Chi parla?
— Pilato mi ha riconosciuta, e John e Maria anche.
Sono giunta stasera, — risposi.
— Gran Dio! Qual delusione mi aspetta! Quale dolce
pazzia m'invade!
— Non vi sarà delusione, come non vi è pazzia. La
vostra mente, signore, è troppo forte per andar soggetta
alla pazzia.
— Dov'è quella che parla? Ma è una voce soltanto?
Oh! non posso vederla! Bisogna che la senta il mio cuo-
re, se no cesserà di battere, la testa mi scoppierà. Chiun-
que siate, lasciate che vi tocchi, se no morrò!
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