Page 651 - Jane Eyre
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Ferndean non era dunque né abitata, né mobiliata, ad
           eccezione di poche stanze preparate per ricevere il pa-
           drone al tempo delle caccie.
              Giunsi un poco prima di sera; il cielo era triste, il ven-
           to freddo ed ero bagnata da una pioggia continua.
              Feci a piedi l'ultimo miglio dopo aver rimandato il
           carrozzino.
              La villa non si vedeva, benché fosse vicinissima, tan-
           to erano folti i boschi che la circondavano.

              Cancelli di ferro, posti per pilastri di granito, indica-
           vano l'ingresso.
              Dopo averli oltrepassati, mi trovai in una mezza oscu-
           rità prodotta da una doppia fila di alberi.
              Fra i tronchi nodosi si stendeva un sentiero erboso
           che costeggiava il bosco.
              Lo seguii sperando che mi avrebbe condotto alla vil-
           la, ma continuava sempre e non si vedevano né prati, né
           case.
              Supposi  di   avere  sbagliato   direzione   e  di   essermi
           smarrita e guardai intorno a me per cercare un'altra via;
           non ve n'era alcuna.
              Andai avanti e alla fine la via si allargò, gli alberi si
           fecero meno fitti.
              Presto scorsi una cancellata, poi una casa.
              L'oscurità impediva quasi di distinguerla dagli alberi,
           tanto le mura erano scure, umide e verdastre.
              Passai il cancello che era chiuso soltanto da un chia-
           vistello e mi trovai in mezzo a prati, circondati d'alberi,
           piantati in semicerchio davanti alla casa.


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