Page 645 - Jane Eyre
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vo da dove cominciare, tanto temevo le sue risposte; ep-
           pure lo spettacolo che avevo contemplato mi doveva
           aver preparata a udir cose dolorose.
              L'oste era un uomo attempato, di aspetto rispettabile.
              — Conoscete certo Thornfield? — mi arrischiai a do-
           mandargli.
              — Sì, signora, vi ho abitato un tempo.
              — Voi! Non al tempo mio, credo, perché il vostro
           viso mi è nuovo.

              — Sono stato credenziere del defunto signor Roche-
           ster.
              Defunto! Mi parve di ricevere in pieno petto un colpo
           che cercavo di evitare.
              — Defunto! — mormorai. — È forse morto?
              — Parlo del padre del signor Edoardo, — disse. Re-
           spirai di nuovo.
              Quelle parole mi avvertirono che il signor Edoardo, il
           mio signor Rochester, era vivo.
              Poiché non era nella tomba, potevo apprender tutto
           con una calma relativa; così domandai:
              — Il signor Rochester è a Thornfield?
              Sapevo quale risposta avrei ricevuta, ma desideravo
           allontanare, per quanto era possibile, la domanda positi-
           va sul luogo di residenza di lui.
              — Oh! no, signora, — mi rispose, — nessuno vi abi-
           ta. Voi non siete di questi luoghi, se no sapreste che cosa
           è accaduto l'autunno scorso. La casa non è più che una
           rovina, è bruciata tutta. È stata una gran disgrazia: valori




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