Page 640 - Jane Eyre
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— Partite sola? — mi domandarono.
              — Sì, parto per aver notizie di un amico del quale
           non so nulla. Questo pensiero mi turba da qualche tem-
           po.
              Esse avrebbero potuto osservare che non avevo amici
           all'infuori di loro, come avevo sempre assicurato, ma se
           vi pensarono non lo dissero e con la loro solita delica-
           tezza non mi fecero nessuna osservazione.
              Diana sola mi  domandò se mi  sentivo abbastanza

           bene per viaggiare, perché ero pallida.
              Risposi che l'inquietudine sola mi faceva soffrire e
           che speravo di esserne liberata presto.
              Lasciai Moor-House verso le tre e poco dopo le quat-
           tro ero davanti al pilastro di Whitecross, aspettando la
           carrozza che doveva condurmi a Thornfield; la sentii da
           lungi grazie al silenzio delle montagne solitarie e delle
           strade deserte.
              Un anno prima ero scesa da quella stessa carrozza, in
           quello stesso luogo, disperata, senza speranza e senza
           scopo.
              Feci un cenno, la carrozza si fermò ed entrai senza es-
           ser costretta questa volta di disfarmi di quanto possede-
           vo per ottenere un posto.
              Ero di nuovo sulla via di Thornfield come un piccio-
           ne viaggiatore che torna a casa.
              Il viaggio dura trentasei ore; ero partita da Whitecross
           un martedì dopo pranzo e il giovedì mattina presto il
           cocchiere si fermava ad abbeverare i cavalli in un alber-
           go situato in un paese coperto di cespugli verdi, di vasti


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