Page 602 - Jane Eyre
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Aveva compiuto un dovere, fatto uno sforzo, ed era
           più soddisfatto di sé stesso.
              Credo che in tutta la settimana seguente, che era quel-
           la di Natale, la sua pazienza fosse messa alla prova.
              Noi non avevamo nessuna occupazione fissa, e l'av-
           venimento felice, che avevaci riunite, inebriava Diana e
           Maria.
              Esse parlavano dalla mattina alla sera, ridevano e si
           divertivano, e io provavo un gran piacere nell'ascoltarle.

              Saint-John non cercava di reprimere la nostra vivaci-
           tà, ma ci evitava e stava quasi sempre in giro per la par-
           rocchia a visitare i poveri e i malati.
              Una mattina Diana, dopo aver riflettuto un po', gli do-
           mandò se aveva rinunziato ai suoi progetti.
              — No, — rispose, — e nulla mi ci farà rinunziare.
              Ci disse allora che la sua partenza era fissata all'anno
           seguente.
              — E Rosmunda Oliver? — domandò Maria.
              Queste parole le erano sfuggite involontariamente,
           perché appena le ebbe pronunziate fece un gesto di pen-
           timento.
              Saint-John teneva il libro in mano, perché aveva l'uso
           poco cortese di leggere a tavola. Lo chiuse e ci guardò.
              — Rosmunda Oliver si marita col signor Grandy, uno
           dei più stimabili signori di S... È nipote ed erede di sir
           Federico Grandy. Il signor Oliver me lo ha detto ieri.
              Le sorelle lo guardarono, poi mi fissarono.
              Allora tutte e tre ci demmo a contemplare Saint-John;
           era sereno e freddo come il cristallo.


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