Page 599 - Jane Eyre
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sto, mentre di fuori aveva sempre l'aspetto di una casa
fredda e abbandonata, specialmente in quella stagione.
Il giorno tanto desiderato dell'arrivo dei cugini giunse
alfine, e per riceverli bene avevo fatto accendere tutti i
caminetti della casa, e Anna ed io ci eravamo vestite per
bene.
Saint-John fu il primo ad arrivare.
Egli mi trovò in cucina a sorvegliare le paste che ave-
vo fatte per il tè, e mi domandò se non ero ancora stanca
di far la serva.
Gli risposi, invitandolo a visitare con me la casa.
Si fece un po' pregare prima di compiacermi, e con-
tentandosi di gettar dalle porte uno sguardo nelle diverse
stanze, mi disse che dovevo aver faticato molto per ope-
rare un così gran cambiamento in poco tempo, ma non
si rallegrò punto di veder la casa così bene accomodata.
Un momento dopo era al solito, nel vano della fine-
stra a leggere.
Questo fatto mi dispiacque.
Saint-John era buono, ma cominciavo a capire che
aveva detto la verità giudicandosi duro e freddo.
La dolcezza e la tenerezza non avevano attrattive per
lui; non subiva il fascino delle gioie calme.
Viveva soltanto per aspirare a cose grandi e belle, è
vero, ma non voleva mai riposarsi e non approvava che
si riposassero quelli che gli stavan d'intorno.
— Questo salotto non è il suo posto, — pensavo. —
Le montagne dell'Himalaya, i paesi del centro dell'Afri-
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