Page 483 - Jane Eyre
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Devo aver cura di me stessa. Più sono sola, senza
           amici, senza appoggio e più devo rispettarmi.
              Voglio osservare le leggi di Dio, sancite dagli uomini,
           voglio serbare i principii imparati quando ero sana e non
           pazza come ora.
              Le leggi e i principii ci sono stati dati per preservarci
           dalle tentazioni, per i momenti come questi, quando il
           cuore e l'anima si ribellano contro la loro severità.
              Sono rigorosi, ma non debbono esser violati.

              Se potessi infrangerli a piacere, qual valore avrebbe-
           ro?
              Hanno un valore, l'ho sempre creduto e se ora non lo
           credo, si è perché sono pazza, perché nelle vene mi cor-
           re il fuoco, perché il cuore batte da scoppiare.
              Le idee preconcette, le risoluzioni prese in passato,
           ecco il sol terreno fermo sul quale ora posso posare il
           piede.
              Lo feci infatti.
              Il signor Rochester mi guardò e capì.
              La sua collera fu estremamente eccitata e vi cedé,
           senza pensare alle conseguenze.
              Traversò la stanza, mi afferrò per un braccio e mi cin-
           se la vita.
              Pareva che mi volesse divorare con lo sguardo infuo-
           cato; fisicamente mi pareva d'essere esposta a una forna-
           ce ardente; moralmente mi sentivo sicura.
              Per fortuna l'anima ha un interprete, – gli occhi.






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