Page 477 - Jane Eyre
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"Quando vi rivolgevo una domanda positiva, trovava-
           te sempre la risposta giusta e netta.
              "Ben presto vi assuefaceste a me.
              "Credo, Jane, che sentivate l'esistenza di una simpatia
           fra voi e il vostro padrone burbero e triste, perché fui
           meravigliato vedendo come vi sentiste presto tranquilla
           presso di me.
              "Benché fossi burbero, non v'ispiravo né timore, né
           noia, né pena; mi osservavate e di tanto in tanto vi vede-

           vo sorridere con una grazia così semplice e sagace, che
           non saprei descrivere.
              "Ero contento e stimolato da quel che vedevo, amavo
           ciò che credevo e desideravo vedere ancor più. Ma per
           molto tempo vi tenni a distanza e richiesi di rado la vo-
           stra compagnia.
              "Ero un epicureo intelligente e desideravo prolungare
           il piacere delle scoperte nell'anima della mia nuova e
           piccante conoscenza: inoltre temevo maneggiando trop-
           po liberamente il fiore, di vederlo appassire e perdere
           l'incanto e la freschezza. Non sapevo che non era una
           fioritura evanescente, ma che era simile piuttosto al fio-
           re che fosse tagliato in una gemma indistruttibile.
              "Volevo anche sapere se il giorno che vi avessi evita-
           to, voi mi avreste cercato; ma voi non lo faceste.
              "Siete rimasta tranquilla nello studio davanti al leggio
           o al cavalletto, e se per caso v'incontravo, passavate da-
           vanti a me, mi facevate col capo un saluto rispettoso.






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