Page 426 - Jane Eyre
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da voi da ostacoli insormontabili? Vi lascio forse senza
           una lagrima, senza un bacio, senza una parola?
              — Non ancora.
              — Sono forse sul punto di farlo? Il giorno che deve
           vederci uniti è già incominciato e quando sarete mia, vi
           assicuro che non avrete più queste paure immaginarie.
              — Paure immaginarie, signore! Vorrei credere che
           fossero tali, e lo desidero più che mai, poiché voi stesso
           non potete spiegarmi questo mistero.

              — Non posso, perché la visione non era reale.
              — Ma, signore, quando stamani alzandomi ho detto a
           me stessa la medesima cosa, e per rinfrancarmi ho guar-
           dato tutti gli oggetti che mi sono familiari, e il cui aspet-
           to era così gaio alla luce del giorno, ho avuto la prova
           evidente della verità di ciò che era avvenuto; il mio velo
           era per terra strappato in mezzo.
              Sentii fremere il signor Rochester e mi circondò rapi-
           damente con le braccia.
              — Sia lodato Iddio che il velo soltanto è stato tocca-
           to, perché un essere malefico si è accostato a voi la notte
           passata! Oh! quando penso a quel che sarebbe potuto
           accadere!
              Era ancora ansante e mi stringeva così forte a sé da
           togliermi il respiro.
              Dopo pochi momenti di silenzio, continuò allegra-
           mente:
              — Ora, Jane, vi spiegherò tutto; quella visione è metà
           sogno e metà realtà. Non dubito punto che una donna
           non sia entrata in camera vostra, e quella donna era, do-


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