Page 38 - Jane Eyre
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Riflettei di nuovo. Sapevo appena che cos'era una
           pensione. Bessie me ne aveva parlato come di una casa
           dove le ragazze erano sedute su panche di legno, davanti
           a una tavola grande, e dove si esigeva da loro dolcezza e
           puntualità.
              John Reed odiava la sua pensione e si burlava dei
           maestri; ma i gusti di John non potevano esser di norma
           ai miei.
              Se i particolari che mi aveva dati Bessie, particolari

           che aveva appresi dalle ragazze di una casa dove aveva
           vissuto prima, mi sgomentavano un poco, ero però at-
           tratta dalle cognizioni che quelle stesse ragazze avevano
           acquistate.
              Bessie mi vantava i bei paesaggi, i fiori graziosi di-
           pinti da loro; poi sapevan cantare romanze, recitare e
           tradurre libri francesi.
              Ascoltando Bessie, il mio spirito era stato colpito, e
           sentivo destarsi in me l'emulazione.
              Del resto la pensione condurrebbe seco un cambia-
           mento di vita, riempirebbe una lunga giornata, mi allon-
           tanerebbe dagli   abitanti  della  villa,  sarebbe  infine  il
           principio di una nuova esistenza.
              — Come sarei contenta di andare in pensione! — ri-
           sposi senza più esitare.
              — Ebbene, chi sa che cosa può accadere! — mi disse
           il signor Lloyd alzandosi. — Per questa bimba ci vor-
           rebbe un cambiamento d'aria e di luogo — aggiunse
           come se parlasse a sè stesso. I suoi nervi non sono in
           buono stato.


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