Page 34 - Jane Eyre
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— Ebbene, avete pianto, signorina Jane Eyre; mi po-
           trebbe dire per chi? Avete qualche dispiacere?
              — No, signore.
              — Piange, certo, perché non ha potuto andare in car-
           rozza con la signora, — disse Bessie.
              — Oh! no; è troppo grande per piangere per una
           sciocchezza simile.
              Io la pensavo pure così, e sentendo offeso il mio amor
           proprio, risposi prontamente:

              — Non ho pianto mai per una inezia di quel genere.
           Detesto di uscire in carrozza; ho pianto perché sono in-
           felice.
              — Vergogna, signorina, — disse Bessie.
              Il buon farmacista rimase impacciato.
              Ero ritta davanti a lui, ed egli fissò su di me i suoi oc-
           chi   scrutatori.   Erano   grigi,   piccoli   e   mancavano   di
           splendore; ora mi pare che li giudicherei penetranti: era
           brutto, ma aveva l'aspetto buono.
              Dopo avermi considerata con agio, mi disse:
              — Che cosa vi fece ammalare ieri?
              — Cadde, — disse Bessie, prendendo di nuovo la pa-
           rola.
              — Cadde! È forse una bimba piccina? Non sa cammi-
           nare alla sua età? Deve avere otto o nove anni.
              — Mi hanno buttata in terra, — risposi vivamente,
           sentendo di nuovo una ribellione di amor proprio, — ma
           non per quello mi sono ammalata, — aggiunsi mentre il
           signor Lloyd si consolava con una presa di tabacco.




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