Page 293 - Jane Eyre
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"Ma io mi smarrisco in un delirio delizioso. Oh! vor-
rei prolungare all'infinito quest'istante, ma non oso.
"Fin qui ho agito come volevo e mi sono dominata,
ma, se continuassi, la prova sarebbe superiore alle mie
forze.
"Alzatevi, signorina Eyre, e lasciatemi: la commedia
è terminata!"
Dormivo, o ero desta? Avevo sognato, o il mio sogno
continuava ancora?
La voce della vecchia, il suo accento, i suoi gesti mi
erano familiari, conoscevo il suo linguaggio come il
mio.
Mi alzai, ma non uscii.
La guardavo e attizzai il fuoco per vederla meglio, ma
ella si coprì il viso col cappello e col fazzoletto, e mi
fece cenno di allontanarmi.
La fiamma illuminava la mano che mi stendeva e i
miei sospetti si destarono.
Esaminai quella mano; non era quella grinzosa di una
vecchia, ma una mano grassoccia, elegante, con le dita
affusolate e morbide; un grosso anello brillava nel mi-
gnolo.
Mi avvicinai per guardarlo e vidi una pietra già vedu-
ta cento volte; contemplai di nuovo il viso, che non si
sottrasse più al mio sguardo: il cappello era stato gettato
addietro come il fazzoletto e la testa si trovava sotto il
mio raggio visivo.
— Ebbene, Jane, non mi riconoscete? — mi domandò
la voce ben nota.
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