Page 281 - Jane Eyre
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Passò un quarto d'ora senza che si sentisse aprire la
porta della biblioteca. Finalmente Bianca tornò dalla
sala da pranzo.
Avrebbe riso, avrebbe preso quell'avventura in burla?
Tutti gli occhi si fissarono su di lei con curiosità ed ella
rispose a quegli sguardi con una occhiata fredda; non
era né allegra, né agitata, e si avanzò maestosamente
verso il suo posto, sedendosi in silenzio.
— Ebbene, Bianca? — domandò lord Ingram.
— Che cosa vi ha detto, sorella? — chiese Maria.
— Che cosa ve ne pare? È una vera strega? — do-
mandarono le signorine Eshton.
— Miei cari, — rispose Bianca, — non mi opprimete
con tante domande! La vostra curiosità e la vostra cre-
dulità sono facilmente eccitate, e dalla importanza che
attribuite a questo fatto si direbbe che avessimo in casa
un genio sapiente, amico del diavolo. Ho veduto soltan-
to una zingara vagabonda, che ha studiata la chiroman-
zia; mi ha detto quello che dice tutta quella gente, ma la
mia fantasia è paga e credo che il signor Eshton farà
bene di farla arrestare domani.
La signorina Ingram prese un libro e si mise a legge-
re, tagliando corto così a tutte le domande.
L'esaminai per un quarto d'ora, e in tutto quel tempo
ella non volse neppure una pagina del libro; il viso di lei
si faceva cupo ed esprimeva il malcontento e il dispetto.
Non era certo stata lusingata da quello che aveva udi-
to, e vedendola silenziosa e indispettita capii che, nono-
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