Page 111 - Jane Eyre
P. 111
prodotta dalla forza del pensiero e dallo splendore del-
l'anima.
Quell'anima era là sulle labbra di lei e le parole sgor-
gavano da non so quale sorgente misteriosa.
Una ragazza di quattordici anni ha un cuore assai
grande, assai vigoroso per contenere la sorgente, inces-
santemente agitata, di un'eloquenza pura, piena e fervi-
da?
Questa era la caratteristica dei discorsi di Elena per
tutta quella sera, e che rammenterò sempre; pareva che
lo spirito di lei volesse vivere in un certo periodo di
tempo tutta una lunga esistenza.
Elena e la direttrice parlarono di cose che non sapevo,
di popoli e di tempi passati, di lontane contrade, di se-
greti della natura scoperti o indovinati.
Parlarono pure di diversi libri; quanti ne avevano let-
ti! quante cognizioni avevano mai!
I nomi degli autori francesi parevano loro familiari.
Ma la mia meraviglia giunse al colmo quando la si-
gnorina Temple domandò a Elena se trovava tempo di
ripassare il latino insegnatole da un padre, e, prendendo
un libro nella sua biblioteca, le disse di leggere e tradur-
re una pagina di Virgilio.
Elena obbedì, e la mia ammirazione cresceva man
mano che ella traduceva.
Quando ebbe terminato la campana annunziò che era
tempo di andare a letto.
La signorina Temple ci abbracciò, dicendoci:
— Iddio vi benedica, figlie mie!
113