Page 112 - Oriana Fallaci - Solo io posso scrivere la mia storia
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Libertà
Non capisco il potere, il meccanismo per cui un uomo o una donna si sentono
investiti o vengono investiti del diritto di comandare sugli altri e punirli se non
ubbidiscono. Sia che venga da un sovrano dispotico che da un presidente eletto, da
un generale assassino che da un leader amato, il potere io lo vedo come un fenomeno
disumano e odioso. Mi sbaglierò ma il paradiso terrestre non finì il giorno in cui
Adamo ed Eva furono informati da Dio che d’ora innanzi avrebbero lavorato nel
sudore e partorito nel dolore. Finì il giorno in cui s’accorsero d’avere un padrone
che gli impediva di mangiare una mela e, cacciati per una mela, si misero alla testa
d’una tribù dove si proibiva perfino di mangiar la carne di venerdì. D’accordo: per
vivere in gruppo ci vuole un’autorità che governi, altrimenti è il caos. Ma il lato più
tragico della condizione umana a me sembra proprio l’avere bisogno di un’autorità
che governi, di un capo. Non si sa mai dove incomincia e finisce il potere di un
capo: l’unica cosa sicura è che non puoi controllarlo e che fucila la tua libertà.
Peggio: è la dimostrazione più amara che la libertà in assoluto non esiste, non è mai
esistita, non può esistere. Anche se bisogna comportarsi come se esistesse e
cercarla. Costi il prezzo che costi. 30
Se potessimo contare tutte le creature che nel corso dei secoli si sono fatte straziare
e ammazzare per la libertà, ci accorgeremmo che nessun altro concetto è costato tanti
fiumi di lacrime e sangue. E se potessimo incollare insieme tutti i pezzi di carta su
cui è stata scritta o stampata la parola «libertà», ne otterremmo un foglio dentro cui
impacchettare la Terra. Non v’è poeta che non abbia cantato la libertà, non v’è
filosofo che non abbia riflettuto a fondo sulla libertà, non v’è storico che non ne
abbia narrato le vittorie e le sconfitte: sulla libertà possediamo versi memorabili,
pagine indimenticabili. Eppure non esiste una definizione universalmente accettata
della libertà e continuiamo a chiederci che cosa sia, in che cosa consista. Io per
prima. Sono stata educata nel culto della libertà, ho imparato da bambina ad amare
coloro che la difendono e a odiare coloro che la opprimono, non scrivo mai un libro
o un reportage o una lecture che non tocchi il tema della libertà, e quando mi viene
chiesto di riassumerne il significato con poche parole vengo presa dal panico.
Forse questo accade perché, come tutti i concetti assoluti, il concetto di libertà è
una somma di idee non riconducibili a una singola idea, è un mosaico di