Page 110 - Oriana Fallaci - Solo io posso scrivere la mia storia
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Non ho mai usato anticoncezionali perché, con la stessa intensità con cui ho sempre
detestato e rifiutato il contratto matrimoniale, ho sempre desiderato avere un figlio.
Uno dei più grandi dolori della mia vita è stato perdere il bambino che io e il mio
compagno aspettavamo con orgoglio e allegria. Ed oggi il dilemma di usare o no gli
anticoncezionali si pone ancora meno per me in quanto il mio compagno è morto e
non considero nemmeno l’eventualità di avere rapporti sessuali con qualcuno che lo
sostituisca.
[…] Ma il mio caso personale non conta ed è semmai l’eccezione che conferma
la regola, visto che la stragrande maggioranza delle donne ha il problema inverso:
limitare o impedire gravidanze. Io sono per la pillola (di cui non ho bisogno) per le
stesse ragioni per cui sono per l’aborto (di cui non ho bisogno) ed ero per il divorzio
(di cui non avevo bisogno). E cioè perché la pillola possa essere usata da chi ne ha
bisogno.
Non starò a ripetere che la maternità è una scelta, non un dovere. Ripeterò
tuttavia che il vero aborto è la pillola. Ancor prima del modo di interrompere
civilmente una gravidanza non voluta, la società deve essere in grado di evitare un
concepimento non voluto. Io mi sento straziata a pensare che, se mia madre avesse
usato la pillola, la sua vita non sarebbe stata martirizzata dagli aborti: peraltro
clandestini e fatti male. Con la pillola mia madre avrebbe vissuto più a lungo, con
più salute e più felicità. La malattia che la uccise si scatenò anche in seguito agli
aborti, peraltro clandestini e fatti male, cui dovette sottoporsi perché ai suoi tempi la
pillola non esisteva.
Non capisco perché un anticoncezionale complichi i rapporti sessuali. Semmai li
semplifica, li rende più liberi e gioiosi. Non capisco inoltre perché soltanto le donne
debbano prendere la pillola. Visto che non si nasce per partenogenesi, anche gli
uomini dovrebbero avere la loro pillola. E dovrebbero essere educati ad usarla. Agli
uomini la natura risparmia il trauma dell’aborto, la fatica della gravidanza, la
sofferenza del parto. Non vedo perché gli sia risparmiata anche la noia di una
pillolina. Se non esiste, che la si inventi.
Quanto alla sterilizzazione, l’idea stessa mi ripugna. Una volta, in India, ho visto
tanti poveri in fila che aspettavano di essere sterilizzati. Uno piangeva, piangeva. È
atroce seccare un albero per sempre. Ed è ancor più atroce impedire a una creatura
di cambiare idea. 26
Non lo voglio per me l’aborto, io lo voglio per chi lo vuole. Lo voglio come
volemmo il divorzio per offrire una scelta, una scelta di libertà, per coerenza di
libertà, per diritto di libertà. Io rifiuto […] un Paese che è libero, o si definisce tale,
e che non consente una simile scelta.
Se ci tenete tanto alla vita ricordatevi che esiste anche una cosa peggiore
dell’aborto, che si chiama guerra. Io sono stata alla guerra e ci sono stata per tre anni
in Vietnam, e vi assicuro che piangevo molto di più a vedere gli uomini che mandate
voi a morire a vent’anni d’un embrione che galleggia in un bicchiere di alcol. Vi